139 SIT - Modulo City Boat

SIT -Modulo City Boat 
2004 - 2005 - Genova

realized

client:
Autorità Portuale di Genova

project:
Studio 4 architetti associati

structural engineer:
Studio Montaldo

MEP engeenering:
Rocca Bacci Associati SNC

photo:
Ernesta Caviola
Luca Daniele

year:
2004-2005

Idea:

La realizzazione di un progetto, dal suo concepimento alle fasi finali, rappresenta sempre una sfida, tanto più per chi nella professione cerca di coniugare le esigenze e gli input provenienti dall’esterno con la propria concezione architettonica e con la volontà di sondare nuovi territori di ricerca.
 L’intervento qui presentato, denominato modulo “City Boat”, fa parte di un complesso programma sicuramente emblematico in tal senso e per capirne esattamente l’iter elaborativo bisogna considerare alcuni elementi fondamentali:
• il territorio su cui ci si muove è quello delle banchine del Porto di Genova, dinamico, mutevole, e caotico per definizione;
• la richiesta di intervento proviene da una Committenza che chiede di dare un chiaro segno di cambiamento e rinnovamento all’immagine del “sistema” Terminal.
• Le necessità manifestate sono di tipo puntuale e sparse su un’area di vaste dimensioni.
Con questi presupposti la soluzione proposta dal nostro Studio mira ad una rilettura e rivisitazione globale del sistema dei percorsi e dei servizi, capace di esprimere una nuova unità architettonica attraverso l’uso di linguaggi, forme e materiali comuni.
L’obiettivo, memori dell’insegnamento di B. Tschumi al Parc de la Villette-Paris, è quello di ridefinire la facies complessiva della struttura attraverso un programma di interventi puntali.
I singoli oggetti sono studiati nel dettaglio per esprimere carattere e personalità di per sé e formare con gli latri un unicum compositivo.
Trovandoci ad operare vicino alla struttura del Terminal Traghetti, recente opera dell’Arch. A.L. Rizzo, caratterizzata da una precisa ed iterata modularità, si è scelto di “misurare” i nostri interventi con moduli ad essa proporzionali, alla ricerca di un rapporto fra macro e micro struttura, di una variazione sullo stesso tema compositivo, in modo da distinguerci, pur rispettando l’architettura esistente.

Il modulo City Boat si configura come un leggero e luminoso volume di acciaio e vetro contenente il corpo scale e l’ascensore panoramico e collegato al Terminal da una passerella pedonale.
La struttura principale è determinata da una scansione di portali di acciaio racchiusi tra due grandi schermi di vetro. Queste sorta di quinte, attraversate dalla passerella, enfatizzano l’asse ortogonale che, attraverso il Terminal, connette idealmente la città e il mare. 
La passerella pedonale assolve alla funzione di collegamento tra la quota della promenade del Terminal e la banchina portuale e diventa belvedere sull’intero arco portuale. La leggerezza di questo piano orizzontale è ulteriormente valorizzata dal parapetto vetrato e, nella parte a sbalzo, dalla sua conclusione a spessore rastremato. 

La scelta del vetro è stata ampiamente condivisa dalla Committenza che auspicava grande visibilità e trasparenza, caratteristiche vitali per le funzioni di collegamento e servizi, soprattutto in un ambito come le banchine di imbarco, così confuse e prive di punti di riferimento.
Il vetro, materiale nobile che definisce e protegge senza occludere o nascondere, diviene di volta in volta parete, parapetto, quinta o schermo, coniugando la sua duttilità ad una notevole forza espressiva. 
A parte il vetro, gli altri materiali usati sono rudi e resistenti, tipici del contesto portuale, in grado di resistere all’usura del tempo, in particolare nelle zone più a contatto con il pubblico; così l’acciaio per le strutture, il cemento, le resine e gli smalti per le finiture. 
La doppia volontà di sdrammatizzare l’insieme e di aumentarne la riconoscibilità, ci ha suggerito l’uso di colori accesi (rosso per le scale in cemento, disegni floreali bianchi, rossi, gialli e blu per il pavimento in resina della passerella) e di una macro-grafica intenzionalmente urlata.
Infine un cenno merita l’uso della luce, elemento troppo spesso trascurato o relegato nella mera funzionalità.
Grazie alle precedenti nostre esperienze con lo Studio Castiglioni e alla attiva collaborazione in questo progetto con il team tecnico de I Guzzini, è stata attentamente studiata l’integrazione fra corpi illuminanti e dettaglio architettonico. L’obiettivo dichiarato era esaltare la trasparenza del costruito, trasformare l’oggetto in punto di riferimento luminoso capace di connotare lo spazio nella visione notturna e da distante, dal mare e dalla città.
La luce, scenografica e dal grande potere evocativo, si esprime a pieno titolo quale materia prima della composizione architettonica.

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